L'olivo si fa bello
Pratica molto discussa e sentita, che richiede una certa fatica, la potatura dell’olivo è un’operazione colturale molto importante, mirata a favorire l’alleggerimento della pianta, l’arieggiamento e l’illuminazione delle parti interne della chioma, il ringiovanimento del fogliame e soprattutto la fruttificazione. Tale pratica colturale non va confusa con il semplice taglio dei rami, in quanto va fatta seguendo determinati criteri, i quali possono anche far considerare, la stessa operazione colturale, una vera e propria arte.
"La potatura rappresenta una pratica agronomica di estrema importanza per mantenere la pianta giovane ed equilibrata.
Ne esistono di due tipi: la potatura di produzione e la potatura ornamentale."
La prima mirata, come dice la parola stessa, a favorire la produzione, ragion per cui si adotta una tecnica, che comporta il taglio dei succhioni (rami verticali all’interno della chioma), dei polloni (rami verticali alla base della pianta) e dei rami e rametti diretti verso l’alto, su tutta la chioma, lasciando, invece, i rami piegati verso il basso, i quali sono quelli che daranno la produzione. Quella ornamentale, invece, va fatta, adottando una tecnica diversa da quella adottata per la potatura di produzione, ossia si eliminano sempre i polloni ed i succhioni, ma contrariamente all’altro tipo di potatura, vanno eliminati anche i rami ed i rametti diretti verso il basso, su tutta la chioma, lasciando quelli orientati verso l’alto, facendo assumere alla chioma un aspetto armonico, tondeggiante e ben arieggiato all’interno. Questo tipo di potatura viene generalmente fatta su alberi d’olivo, collocati sui prati, nei giardini, dove si cerca di evitare la produzione di olive, le quali cadendo per terra, comporterebbero il danneggiamento del prato.
Ovviamente, l’intensità di potatura è proporzionata all’età della pianta, piante piccole richiedono minori asportazioni di rami, mentre le piante grandi necessitano di interventi più intensi e talvolta con tagli di un certo diametro.
Nell’olivo, tale tecnica colturale, va eseguita nel periodo che va dalla fine della raccolta delle olive, quindi tra la metà e la fine di febbraio, all’inizio della fioritura, quindi il mese di maggio. I tagli è preferibile eseguirli in maniera obliqua, in modo da favorire lo scivolamento dell’acqua piovana, che viceversa ristagnando sulle parti di chioma, potrebbe comportare la comparsa di marciumi sul legno e anche all’interno del tronco e quindi l’insorgenza della cosiddetta “carie del legno”.
Alberi d’olivo che non vengono potati da anni, presentano una chioma irregolare, deformata, con notevole presenza di rami secchi all’interno, dovuto alla scarsa penetrazione della luce all’interno della chioma e allo scarso arieggiamento, oltre all’abbondante presenza di vegetazione vecchia e alla scarsa o addirittura assente fruttificazione.
Per questo motivo, come già menzionato prima, la potatura dell’olivo è una pratica agronomica di estrema importanza, la quale serve a mantenere giovane la pianta, a mantenerla equilibrata, in tutte le sue parti e funzioni e a far mantenere alla pianta stessa, un aspetto bello da vedere.