Il nostro mare è in pericolo
"Da salentino doc non posso non amare la mia terra con tutti i suoi doni e soprattutto il mare."
Il mare è da sempre simbolo di libertà e di sopravvivenza. È una fonte importantissima per l’economia locale perché cattura turisti di tutte le nazionalità che fanno a gara per trascorrere il periodo estivo da noi. Neanche lo show man Fiorello ne è rimasto immune. È come un genitore che si prende cura dei propri figli e per questo, nel momento del bisogno, siamo tenuti a difenderlo a spada tratta.
In questo periodo il nostro mare non se la passa proprio bene. Uno dei problemi è la Tap che con i suoi tentacoli sta cercando di minare l’ecosistema marino. Il mega gasdotto dovrebbe portare il metano dalla Russia all’ Azerbaigian. Il Salento sarebbe usato solo come base d’appoggio per gli interessi altrui e questo francamente non è accettabile. L’impresa non vale la spesa. Lo stesso discorso si può fare per l’ormai tristemente famoso decreto 133, chiamato anche “Sblocca Italia” che permette alle grandi multinazionali che ricercano idrocarburi di venire a trivellare indisturbati nel nostro mare.
Interessante poi è che questo “Sblocca Italia” prevede che tutte le norme che difendono paesaggi ed ambiente possono essere scavalcate per opere di stoccaggio, trivellazione e compagnia varia. E se la terra è privata ed appartiene a qualcuno che non la vuole vendere perché non gliene importa niente della pubblica utilità petrolifera? Nessun problema, c’è l’esproprio. Questo è uno scempio già annunciato.
"È il momento di unire le forze e di far vedere quanto noi salentini siamo attaccati alle nostre radici."