Il femminile divino. La prima parola dei bambini: Mamma o Amamam...?
In che consiste Il femminile divino. La prima parola dei bambini: Mamma o Amamam...??
Si dice che la prima parola che impara il neonato sia "mamma", per la gioia di tutte le mamme.
I papà invece rimangono piuttosto perplessi, poiché anche quando sono loro a prendersi cura dei piccoli nati, sin dalla loro nascita, questi continuano a ripetere "mamma" e non "papà", anche se questi amorevolmente ripetono al bimbo "papà", "papà", "papà"!
Se guardiamo attraverso le varie lingue, notiamo che la parola "mamma", pur con piccole variazioni è ricorrente; diversamente dalla parola "papà" che invece cambia notevolmente da una all'altra.
Allora mi sono chiesto se ci fosse qualche motivo che spingesse il piccolo a pronunciare proprio quella parola, piuttosto che altre.
Durante queste "meditazioni" sulla parola "mamma", sono stato portato ad accostarla ad un'altra, che è molto conosciuta in India, e cioè AUM.
AUM è il nome di Dio che spesso viene ripetuto attraverso la sua contrazione in OM.
Perché la sillaba AUM è diventata il nome di Dio?
Ponendomi questa domanda mi è stata immediatamente chiara la risposta!
La lettera A richiede per essere pronunciata la massima apertura della bocca.
La lettera M per essere pronunciata richiede la totale chiusura della bocca.
La U invece richiede un'emissione prolungata (un soffio di vento!).
Quindi fra la A e la M sono distribuiti tutti gli altri suoni.
A è l'inizio ed M è la fine. La U fra le due indica un percorso assimilabile al "tempo".
Per cui si può dire che AM rappresenta l'eterno presente, mentre AUM rappresenta lo scorrere del tempo.
Quindi effettivamente AUM rappresenta la manifestazione di Dio.
Vangelo di Giovanni:
1In principio era il Verbo,
il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Praticamente il bambino, dovendo imparare a parlare, non ha scelta: deve partire dai suoni estremi, e quindi dalla A e dalla M. Quindi ripete: AMAMAMAMAM … , però siccome per noi è più usuale far precedere la consonante alla vocale, finiamo per percepire: MAMAMAMAMA …!
Da tutto ciò si deduce che per il bambino la ripetizione della parola "mamma" rappresenta solo una prova tecnica di vocalizzazione, con buona pace dei papà.
Al dì là di queste digressioni fonetiche, resta il fatto che anche dal punto di vista puramente religioso, l'elemento femminile è preminente. Come dire che la percezione del Divino passa attraverso il femminile. I riti mariani sono diffusissimi nelle tradizioni cristiane. La Madonna è il ponte tra l'orante e Gesù che ha il potere di disporre. In India c'è un'altra bellissima figura divina femminile chiamata Lakshmi, anche questa molto presente nelle preghiere degli oranti.
La differenza più evidente fra la Maria dei cristiani e Lakshmi degli indiani è che la prima accoglie e demanda e la seconda è pronta ad intervenire direttamente, come è evidente dalle immagini che le rappresentano (La Madonna apre le braccia e aspetta l'orante per accoglierlo, Lakshmi invece con la sua gamba poggiata per terra è pronta ad alzarsi e ad andare incontro all'orante porgendogli i doni che racchiude nelle sue molteplici mani).
La mia percezione del divino è al femminile.
È sia accogliente che prodiga.
Io la chiamo la Grande Regia.
La sento come una guida che indirizza i miei passi con discrezione ma fermamente e lungo il percorso che mi indica mi fa trovare tutto ciò di cui ho realmente bisogno in quel dato momento.
È la fonte delle mie conoscenze e sa essere martellante quando deve farmi apprendere delle informazioni che la mia piccola mente umana è lontana dal concepire.
Quando ho completato l'assimilazione consapevole dei suoi insegnamenti, non posso far altro che contemplarne la bellezza e dire con tutto il mio cuore.
Grazie